Critica
Lo sguardo e i gesti dell’artista. Il potere maieutico dell’arte. L’abbraccio avvolgente dei colori, le linee sussurrate come poesie, gli occhi che contemplano, sprigionando emozioni che avvolgono con la voluttà senza tempo del sogno. E’ l’antica storia della creazione artistica che, dall’origine dei tempi, trasforma idee astratte in segni concreti: realtà che intrattengono legami affettivi con i cuori di chi guarda.
Una tela bianca, dove le immagini ancora assenti, ma già presenti nel sentire della mano che si muove, iniziano a delinearsi, figlie di memorie ancestrali, segno evidente dell’equilibrio tra pieno e vuoto, silenzio e rumore, ispirazione e volontà.
Ed ecco l’artista che dà espressione alla sua ricerca e, mentre si predispone all’atto supremo della creazione, osserva la tela nuda e già vi vede raffigurati segni e tracce, future espressioni dell’avventura della sua anima. Sceglie il colore, lo prepara, impastandolo sulla tavolozza, secondo alchimie solo a lui note.
Accarezza le punte dei pennelli, sentendone al tatto la morbidezza, la resistenza, trovando quello adatto per dare vita ad un’idea. L’artista osserva, sente quello che è solo nei suoi pensieri, ma che non è sogno: i suoi occhi sono capaci di cogliere ciò che per altri è ancora mero desiderio. Dentro il cuore dell’artista, in nuce, c’è già tutto ciò che serve; la sua mano conosce perfettamente ogni movimento, in una danza in cui nulla è affidato al caso.
C’è una ricerca incessante, nel caso l’artista si chiami Darya Tsapsyna, che inizia come una vocazione precoce, un’appassionata contemplazione, che viene sin dall’infanzia, cui si aggiunge, ben presto, il desiderio di apprendere e quindi affinare la propria tecnica, fino alla ricerca di maestri ai quali affidarsi, perché possano guidare la sua crescita. Tratti che poi restano nelle proprie opere come colti omaggi, ma che subito devono essere superati: perché per un’artista ciò che conta è andare oltre, per cercare di imprimere sulla tela, sulla carta, la sua impronta e lasciare un segno che sia unico, che sia il suo.
Cinzia Tedeschi
Esposizioni
2003 Sala del Cassero,Tavullia (PU)
2003 Sala comunale, Sant’Angelo in Lizzola (PU)
2004 Libreria del Barbiere, Pesaro
2005 Concorso dí arte sacra, Pesaro
2006 Fiera d’arte contemporanea, Forlì
2006 Loggetta Lippi, Bagno di Romagna
2006 Di tutti i colori, Miramare di Rimini
2006 Marina di Ravenna (collettiva)
2006 Libreria del Barbiere, Pesaro (personale)
2007 creazione dell’affresco all’ospedale di Rimini
2007 2° premio al concorso di affresco all’Abbazia di Farfa (Rieti)
2007 Estemporanea Colori in Piazza a Rimini
2008 Palazzo Gradari, Pesaro – ritratti e paesaggi
2011 Glencoe, IL, USA – Galleria Signature of Art – collettiva
2012 Palazzo Gradari, Pesaro “In principio c’era un grafema” evento e mostra personale
2013 Libreria Delo Barbiere, Pesaro “Pesaro in
Miniatura” personale, piccolo formato
2014 Collettiva – Sala San Domenico, Pesaro
2016 Collettiva – Arte sotto i portici, Bologna
2018 CNA arte al FICO
2018 Blues Cafè – via Bentini, Corticella (BO)
2019 Sala comunale Maria Dalle Donne, Loiano (BO)